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Caravaglio

Caravaglio

Il vitigno Malvasia fu introdotto nelle isole Eolie dai greci nel 580 a.C., e il vino ottenuto ebbe subito grande successo, come attestato dalle raffigurazioni viticolo-enologiche di antiche monete liparote. Ma é nella prima metà dell'800 che questo vino conobbe una diffusione internazionale, quando l'avvento della navigazione commerciale a vela permise di ridurre le difficoltà di trasporto tra le isole e la terraferma, aprendo la strada alla Malvasia all'Europa e successivamente alle Americhe, dove era considerato uno dei più pregiati vini dolci ma meditazione. La grande richiesta di uve portò al ripopolamento delle isole, specialmente di quella di Salina, la cui superficie venne vitata massicciamente, arrivando persino a costruire terrazzamenti sulle le alture che portano alla "Fossa delle Felci", un antico vulcano spento che domina il paesaggio. Il successoperò durò poco, perché la fillossera, una terribile malattia della vite giunta dalle americhe, decimò i vigneti, e contemporaneamente la sostituzione delle rotte commerciali da marittime a terrestri tagliarono fuori l'arcipelago delle Eolie. A questo periodo seguì l'emigrazione della popolazione, la povertà e l'abbandono di ogni coltura fino alla fine della seconda guerra mondiale. Lentamente qualche appezzamento venne ricostruito, e oggi sull'isola di Salina sono presenti poco più di una cinquantina di ettari di vigneto coltivato a Malvasia e Corinto nero. Antonino Caravaglio é attualmente il produttore più conosciuto, e ottiene la sua Malvasia passita seguendo attentamente il metodo tradizionale, pur disponendo di una cantina attrezzata. La sua Malvasia viene commercializzata attraverso la "Selezione Grandi Vini Sicilani" creata da Duca di Salaparuta.

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